Vecchie sensazioni che tornano
Vecchie sensazioni che tornano: mi scrive e io ho paura, non voglio leggere, mi faccio i film su cosa potrebbe aver scritto o non scritto. Seghe, paranoie, voli pindarici, tutto mescolato, tutto come ai bei vecchi tempi dell'Alpino, ai tempi delle attese inutili o meglio UNILATERALI. Quella sensazione di pancia, di speranza, di attesa, di aspettativa ... per poi scoprire che magari ha solo scritto "io sono a sciare", senza bisogno di una conferma, di un cenno, una semplice comunicazione di servizio. E vedrai sará cosí, cosa pensi? che ti dica "Amore mio, quando partiamo per il mare?". Ecco no, non me lo dirá, e questo sará il miglior funerale possibile, sará la pieta trombale da posare sulla nostra lapide. FINE. Ecco, ho letto il messaggio. Rido. Tutto da copione. Messaggio autoreferenziale, di pura comunicazione egocentrica. Niente "amore mio", nessun verbo coniugato alla prima persone plurale NOI. Niente! Non sono bellissimi questi ritorno al passat